Malinconia

Salve a tutti. Ho 46 anni, sono single e un lavoro altamente insoddisfacente. Non ho mai avuto fidanzate o mogli a causa, credo, dell’educazione molto rigida ricevuta in casa che comprimeva la mia affettività. Solo qualche tempo fa, una donna, una collega, si è avvicinata a me dicendomi che, appena vistomi, già mi voleva bene. Questa donna era molto attraente, senza figli e a suo dire con un matrimonio fallito che, tuttavia, proseguiva. Donna profondamente narcisista, sprezzante, maltrattante, gelosa ed esibizionista, con la quale ho trascorso sei anni vedendola due ore ogni dieci giorni, in prevalenza per fare sesso. Il nostro dialogo ero assai misero e diretto da lei che imponeva la propria ragione. Il tempo in cui non ci si vedeva, era massimamente occupato da almeno 50 sms al giorno il cui ritmo era altissimo e sfibrante. Dopo sei anni di attesa paziente, l’ho lasciata in quanto ero esausto. Sono solo da due anni e mezzo, ma non ho, o credo di non avere le energie sufficienti per innamorarmi e avvicinarmi a un’altra donna. Inoltre, mi accorgo di avere una soglia molto bassa di tolleranza delle difficoltà nelle relazioni(attendere una telefonata, un incontro…). Mi chiedo e vi chiedo se ciò che mi sta succedendo sia normale. Grazie.

dr.campidoriRisponde il Dr. Jacopo Campidori

Salve, ho letto attentamente la sua mail.

Mi domanda se ciò che le sta accandendo sia normale o no. Non credo che la domanda sia posta in maniera giusta, in quanto è difficile dare una definizione di normalità: che cosa significa normale? Lei dice che tutto ciò che succede è la conseguenza di “un’educazione molto rigida ricevuta in casa”: da questo punto di vista allora può essere assolutamente “normale” quello che le sta accadendo, normale come diretta conseguenza di quest’educazione. Ma questo non significa che, se normale, allora le cose debbano essere lasciate lì, senza porvi rimedio.

La domanda che dovrebbe farsi è piuttosto un’altra: quello che le sta accadendo rapprensenta un problema per lei?

Se il suo modo d’essere e di vivere non le causasse problemi a livello personale e relazionale, le permettesse di condurre un’esistenza felice, non le portasse disagi a livello emotivo-psicologico, allora non vedo perchè non potrebbe essere considerata una situazione normale.

Ma in ciò che scrive emerge chiaramente il suo disagio, la necessità di fare chiarezza e risolvere alcune dinamiche che non è in grado di comprendere, nel rapporto con sè stesso e con l’altro sesso, di dare risposta a molte domande che si affollano nella sua mente: perchè sente di non avere energie sufficienti? Perchè questa bassa tolleranza alle relazioni? Perchè questa incapacità a lasciarsi andare a livello affettivo? E soprattutto dovrebbe domandarsi se quello che le sta accadendo è ciò che desidera dalla sua vita: accetta ciò che sta succedendo, o desidererebbe cambiare le cose?

Se pensa, come mi sembra di aver capito da ciò che scrive, di non essere soddisfatto della sua vita, del suo modo di relazionarsi, di esprimersi emotivamente, e di voler cambiare questo suo modo di essere, allora non posso che consigliarle di rivolgersi a qualcuno che possa aiutarla a far luce sui suoi disagi, un aiuto che possa districare questa matassa ingarbugliata che non è in grado di dipanare da solo.

Da queste poche righe non è possibile darle una risposta esaustiva che le permetta di risolvere i suoi problemi, ci sarebbe bisogno di approfondire la conoscenza, per comprendere le dinamiche che l’hanno portata ad essere oggi quello che lei è. Quello che è certo è che se desidera cambiare, se è realmente motivato a farlo, allora è necessario un lavoro psicologico che la spinga a conoscersi meglio, ad individuare i blocchi e i nodi che le impediscono di lasciarsi andare emotivamente ed affettivamente ad un rapporto con l’altro sesso, a sbloccare queste dinamiche che le rendono la sua vita così “insoddisfacente”.

Nella speranza di esserle stato d’aiuto,
Porgo cordiali saluti,
Dott. Jacopo Campidori, Psicologo.


Jacopo Campidori, Psicologo e Psicoterapeuta di orientamento Cognitivo-Costruttivista. E’ nato nel 1978 a Firenze, dove attualmente vive e lavora. Direttore della rivista on-line di Psicologia “GliPsicologi.info“. Pratica la libera professione (terapia individuale con adulti, adolescenti e di coppia) presso il suo studio a Firenze.
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Email: jacopo.campidori@glipsicologi.info

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