Come (NON) funziona l’omeopatia

omeopatia non funzionaCome (NON) funziona l’omeopatia
A cura del Dr. Jacopo Campidori

Che cos’è l’effetto placebo? Ad esempio quando io ingerisco dello zucchero, convinto che si tratti di un miracoloso farmaco, e il mio corpo reagisce sentendosi meglio.

E’ quello che avviene quando prendiamo dei farmaci omeopatici? Sembrerebbe di sì, malgrado molti sostengano il contrario, nonostante non esista alcuna prova scientifica sull’efficacia dell’omeopatia [1].

In realtà quando acquistiamo un prodotto omeopatico stiamo comprando una soluzione di acqua e zucchero. Pagandola però più di 2500 € al chilo (al supermercato un chilo di zucchero costa circa 1€).

Sembra incredibile vero? Forse vale la pena spiegare come viene prodotto un rimedio omeopatico (lo chiamo rimedio perchè non sono farmaci) [2]

Il problema è che è difficile parlarne senza essere ironici (io personalmente trovo molta difficoltà) perchè la procedura ha in sè qualcosa di ridicolo, che da sola basterebbe ad annullarne le vendite. Ma poi mi ricordo che esiste gente che ancora crede agli oroscopi, e allora mi metto l’anima in pace.

La procedura che segue può sembrare assurda, ma vi assicuro che è reale, basta andare ad esempio nel sito della Boiron (ditta produttrice di prodotti omeopatici) per leggere coi propri occhi, o qui.

Belladonna-omeopatiaPrendiamo il rimedio omeopatico a base di Belladonna a 30C usata ad esempio per malattie alle vie respiratorie, ma il discorso vale per ogni altro prodotto omeopatico.

Per prima cosa viene prodotta la Tintura madre facendo sciogliere la sostanza (Belladonna) in alcool e poi filtrtata.

A questo punto arriva la parte più bella, la diluizione.

Viene presa una parte di tintura madre e mescolata con 99 parti di acqua: per essere più chiari 1 bicchiere di tintura di belladonna viene mescolato con 99 bicchieri di acqua. Il risultato viene indicato con la sigla 1CH (un centesimo di sostanza). Il prodotto che abbiamo scelto però indica 30CH . Che significa? [3]

Significa che da questa soluzione ormai esageratamente diluita (un centesimo di Belladonna mescolato con acqua) viene presa una parte e mescolata novamente con 99 parti d’acqua (in questo modo la quantità di sostanza all’interno del liquido sarà praticamente inesistente, come diluire 1 bicchiere di vino in 1000 bicchieri d’acqua). Ed ecco prodotta la soluzione a 2CH.

Ma il cammino verso 30CH è ancora lungo.

E allora prendiamo la sostanza 2CH , prendiamone una parte e mescoliamola nuovamente con 99 parti di acqua. In questo modo produciamo la sostanza 3CH, ovvero 1 goccia di belladonna in un milione di gocce d’acqua. Praticamente acqua pura.

diluizioni-omeopatiche-itaCredo sia ridicolo anche continuare, ma il procedimento purtroppo continua, e per produrre la 4CH si mescola una goccia del 3CH con 99 parti d’acqua, praticamente una goccia in 100 milioni di gocce. Riuscite ad immaginare cosa può restare all’interno di una soluzione a 30CH ? Per non parlare di quelle a 100CH , in cui questo procedimento è ripetuto 100 volte!!!

“Una 30CH equivale a diluire il grammo di sostanza iniziale in un volume di liquido pari a 714 milioni di miliardi di volte il volume del sole”.

Ma non è finita qui! Affinchè la sostanza si carichi di energia (dinamizzazione), necessaria affinchè l’acqua sia in grado di memorizzare le molecole con cui è venuta in contatto, tra una diluizione e l’altra la soluzione viene agitata 100 volte (succussione). Il creatore dell’omeopatia duecento anni fa lo faceva percuotendo la fiala su una bibbia. Era un procedimento necessario!

Lo so che sembra assurdo, e infatti al giorno d’oggi la bibbia è stata eliminata… il procedimento però resta esattamente lo stesso.

Infine, una goccia di questo prodotto diluito in un oceano d’acqua, viene mescolato con zucchero e lattosio e venduto sotto forma di granuli nelle farmacie.

Lo so, sembra folle, ma è così. Alla fine del processo viene venduta una pallina di zucchero in cui è stata impregnata una goccia d’acqua in cui è stata diluita milioni e milioni di volte una sostanza.

“A questo punto quante probabilità ci sono che in un bicchierino di prodotto omeopatico ci sia almeno una singola molecola diversa dall’acqua fra i miliardi e miliardi di molecole presenti? Il conto è presto fatto: le probabilità sono molte di meno di quelle che qualcuno riesca a vincere 5 volte di seguito il primo premio alla Lotteria Italia.”

A questo punto, possiamo tornare al discorso iniziale, e chiederci ancora: l’effetto placebo, è uno di quei casi che si verificano quando ingeriamo farmaci omeopatici?

A voi la risposta.

 

Note

[1] Non esistono studi scientifici. Nel 1996 il noto scettico James Randi ha offerto un milione di dollari a chiunque avesse portato una prova inoppugnabile del funzionamento dell’omeopatia. Finora nessuno ha reclamato il premio.

[2] I prodotti omeopatici sono venduti in farmacia perché, grazie a una legge europea varata appositamente in loro favore, a essi non viene richiesto (come agli altri farmaci) di superare sia il test di innocuità sia il test di efficacia, ma di superare solamente quello di innocuità. Essendo acqua e zucchero l’omeopatia è tendenzialmente innocua, pertanto può essere venduta perchè esiste la libertà di scelta terapeutica, e se c’è richiesta, non può essere vietata la vendita di un prodotto innocuo. In fondo se io voglio curarmi da una malattia solamente guardando i tramonti, nessuno può impedirmelo.

[3] C o CH sono sinomini. Significa centinaia. D significa decine. Perciò una sostanza 30D avrà subito per trenta volte una diluizione di 1 parte di sostanza con 10 parti d’acqua.


Jacopo Campidori, Psicologo e Psicoterapeuta di orientamento Cognitivo-Costruttivista. E’ nato nel 1978 a Firenze, dove attualmente vive e lavora. Direttore della rivista on-line di Psicologia “GliPsicologi.info“. Pratica la libera professione presso il suo studio a Firenze.

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