Capacità adattive nella Sindrome di Down

Dr.ssa Di tullio

Lo sviluppo delle capacità adattive nella Sindrome di Down
a cura della Dott.ssa Francesca Di Tullio

Lo sviluppo sociale ed emotivo risiede nella capacità del bambino di creare rapporti con gli altri ed ha pertanto un ruolo di fondamentale importanza nella sua crescita.

Le difficoltà nelle competenze relazionali nei bambini con sindrome di Down possono essere ricondotte a disturbi delle qualità intellettive, che li porta ad utilizzare strategie e modalità di integrazione inadeguate alle richieste del contesto sociale e ambientale.

Studi effettuati a riguardo hanno messo in evidenza deficit nell’approccio, nell’iniziativa e nel mantenimento dello scambio sociale con estranei. Nello scambio tra due o più soggetti vengono coinvolte abilità attentive, mnesiche e comunicative: pertanto si evidenziano difficoltà nel mantenere l’attenzione durante un compito, un gioco o una conversazione.

Kasari (1995) ha evidenziato come sia evidente una scarsa competenza del bambino Down nella scoperta e nella comprensione degli elementi nuovi e nell’integrazione con l’altro, che dipende dalle capacità cognitive possedute e dalle componenti contestuali.

Mundy e collaboratori sottolineano l’incapacità del bambino di richiedere attenzione all’adulto. Questo si evince sin dalle prime fasi dello sviluppo, durante le quali il bambino con sindrome di Down sembra non mostrare richieste di aiuto, di gioco condiviso, soprattutto nella fase iniziale dell’interazione. La capacità di fare richieste, manifestare bisogni, richiedere attenzione sono legate al grado ed al livello di sviluppo cognitivo posseduto: per questo alcuni bambini Down sono in grado di utilizzare strategie cognitive e comportamentali adeguati mentre altri no.

L’ iniziativa è la componente fondamentale per la costituzione di un interazione tra due o più persone. Nella patologia della sindrome di Down, si riscontrano difficoltà nel processo di interazione durante le prime fasi dello scambio sociale, cioè all’inizio di una conversazione, un gioco, e nelle abilità di approccio. Maggiormente si evidenziano comportamenti di attesa dell’iniziativa da parte dell’altro. Di fronte ai coetanei, il bambino Down risulta avere comportamenti evitanti, ma possono essere aiutati se al loro fianco trovano una figura adulta che li indirizza. Questi bambini prediligono l’interazione con le persone adulte poiché, rispetto ai coetanei,  un adulto è propositivo e attento ai bisogni, dimostrando di comprendendere le sue richieste.

La responsività sociale ed emotiva sono importanti componenti della competenza sociale. Se non si comprende la reazione dell’altro di conseguenza si mettono in atto comportamenti inadeguati. Le difficoltà nelle competenze relazionali nei bambini con sindrome di Down sono riconducibili alla scarsa competenza nell’attività di controllo del comportamento. Essi mostrano d’altro canto comportamenti di tipo prosociale, con una propensione per i comportamenti cooperativi e di aiuto. I bambini Down, se coinvolti in attività come apparecchiare, riordinare i giocattoli, mostrano le loro capacità imitative che favoriscono l’acquisizione di modalità che non possono essere definitite come comportamenti cooperativi ma semplicemente imitativi.

La vita relazionale è caratterizzata da tutte quelle attività che permettono di percepire il nostro soggetto pienamente immerso nel mondo circostante e di attivare le modalità di risposte più opportune agli stimoli ricevuti.

L’aspetto principale della vita di relazione, che delinea il punto integrazione raggiunto, è rappresentato dallo sviluppo affettivo e sociale, ovvero dalla capacità di stabilire rapporti con gli altri.

I soggetti con deficit cognitivi trovano difficoltà nell’essere accettati, e questo a causa del comportamento sociale al quale sottende uno sviluppo delle capacità relazionali pregresse sempre in rapporto al livello di autonomia e di sviluppo psichico raggiunto.

L’ambiente familiare, scolastico e sociale che il bambino frequenta, se sono abbastanza stimolanti, potranno essere utili  per sviluppare future relazioni interpersonali positive. Ciò testimonia che nonostante bambino non riesca a raggiungere ottime competenze intellettuali potrà però dimostrare di padroneggiare buone competenze interpersonali.

Come per lo sviluppo di un qualsiasi altro soggetto normodotato, anche per i bambini Down i modelli relazionali e gli atteggiamenti genitoriali costituiscono i primi apprendimenti sui quali si fonderà lo sviluppo delle competenze sociali; la famiglia è il luogo cardine delle relazioni, dove il bambino apprenderà gli stili comunicativi e le dinamiche di socializzazione che saranno successivamente utilizzate nei contesti interattivi dove il bambino potrà apprendere nuovi metodi relazionali per gestire meglio i suoi comportamenti riducendo i problemi comportamentali.

 

Bibliografia

  • Competenza relazionale e sindrome di Down, Ciclo Evolutivo e Disabilita’Life Span And Disability, IRCCS/Oasi Editrice, Vol. 4, n. 2, luglio – dicembre pp. 349-359
  • Attention regulation by children with Down syndrome: coordinated joint attention and social referencing looks, Kasari C, Freeman S, Mundy P, Sigman MD, American Journal of Mental Retardation : AJMR [1995, 100(2):128-136
  • Fragnito V., La Sindrome di Down, Aracne editrice s.r.l., 2012

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